giovedì 29 settembre 2016

Non so

Chi infrange i traguardi spesso non teme la prima volta e frasi come "non si può" non ci sono nel suo vocabolario, non gli appartengono. 
Costui, invece, accompagna spesso la sua vita con altre due parole, "non so", due parole piccole, ma che sanno estendere la vita in territori mai visti prima, che però erano lì ad aspettarci.
Se Einstein non si fosse detto "non so", sarebbe rimasto forse il solito allievo distratto, e se Beethoven non se lo fosse detto forse sarebbe morto da semplice uomo affetto da sordità. Ma la storia del pensiero, e dei suoi avanzamenti che, faticosamente e spesso contro i bastioni della convenienza, vengono nonostante tutto portati avanti da certi uomini e donne, non sarebbe mai stata quella che è senza persone capaci di saltare gli ostacoli.
Ma questo può generare confusione, e spesso anche superbia; "nulla di nuovo sotto il sole" ha scritto l'Ecclesiaste, il massimo poeta biblico, autore di un lamento tra i più profondi sull'agire umano. Ma egli stesso era il nuovo sotto il sole, era una cosa diversa, come diverse sono tutte le cose che vengono fatte per la prima volta.
Chi, con dedizione e anche con coraggio, si rivolge a nuovi orizzonti, chi accarezza un'idea come si accarezza il sogno o la favola deve essere una persona che non ha timore di esporsi e di fare qualcosa di nuovo sotto il sole, perché per questo vale la pena vivere.