lunedì 9 marzo 2015

Inizio

Vorrei che questo fosse un bell'inizio.
Mi occuperò in questo blog di economia, finanza e indifferenza. Sì, proprio quell'indifferenza che nasce o dalla mancanza di comprensione delle cose oppure dall'ignoranza - nel senso che non ci se ne occupa - di quelle stesse cose.
La mia attività da sempre si svolge al di fuori dell’accademia.
Conviene andare a vedere le cose da comprendere con la ragione o con la fede razionale, che tanto altro tipo di fede non può esistere, visto che la proviamo soltanto noi, esseri razionali e non gli altri esseri, come ad esempio gli animali. Il concetto è detto bene dalla poetessa polacca Wislawa Szimborska, Premio Nobel, la quale in una sua poesia diceva che l’orca ha un cuore che pesa cento chili ma che non può usarlo per natura, e ne è contenta, al di là della sua semplice funzione fisiologica. Quindi un cervo autocritico o una gallina buddista non si danno. 
E poi: ne vale la pena?
La nostra vita tra le persone sembra essere un percorso logico descrivibile come una tensione tra risonanze concettuali, echi di memorie, vibrazioni di pensiero del genere più vario, colori e percorsi di luce e di buio. Lo studio delle frequenze naturali appartenenti alle valutazioni morali e tra queste al giudizio ci apre la mente della ricerca speculativa e scientifica a molte nuove porte attraverso cui è possibile raggiungere una migliore conoscenza di questi fenomeni.
Attraverso questi nuovi passaggi giungono a noi sprazzi di sapere, di informazione e anche alla fine di verità davvero incontaminati dall'inquinamento filosofico delle generazioni passate e anche da quello della mente razionalistica che pure deve essere usata per ricondurre tutto questo all'evidenza.
Attraverso lo studio di queste frequenze morali giungono a noi informazioni di pensieri e impressioni appartenenti a mondi apparentemente lontani o irraggiungibili perché oramai distrutti, ma che restano e sono effettivamente rimasti a noi collegati intimamente per mezzo di analogie e di risonanze per le quali microcosmo e macrocosmo si compenetrano e convivono, pulsano e soprattutto vibrano nella dinamica di quell'unico respiro che unifica la più piccola delle particelle subnucleari al più grande dei corpi celesti.
Frequenze morali e informazioni economiche. Molto spesso la loro interferenza produce esiti scontati, altre volte veri disastri e, se vale l’etimologia citata da George Steiner, dove “disastro” significa “pioggia di stelle”, in questo caso si tratta di stelle pesantissime e non gestibili.
Un’inconciliabilità di base si intravede subito; parliamo infatti di una disciplina filosofica che trae le sue origini – come tutto da noi in Europa - dal pensiero greco e che estende i suoi significati più propri al comportamento dell’uomo in mezzo agli altri e di un’altra materia, l’economia, appunto, che, intesa per ora in senso lato, garantisce il suo risultato sulla base dell’analisi di cicli di comportamento soprattutto collettivo delle società al fine di ricavarne una previsione e di asimmetrie informative la cui presenza non solo non viene dichiarata dai protagonisti dei mercati, ma viene taciuta per utilizzarle in anticipo su tutti gli altri. 

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