Il problema di base dell'etica dell'economia sono le asimmetrie
informative.
Sono una funzione fondamentale nella storia dell’umanità e coloro
che pretendono di comprendere tutto in un paio di minuti, se da un lato
conforta coloro che credono con questo di non perdere tempo, dall’altro può
portare alla catastrofe perché esiste il rischio di non capire nulla o, peggio,
di farsi l’idea sbagliata che è un problema in quanto dalle idee poi vengono
prodotti i giudizi.
L’asimmetria informativa sta alla base
del progresso dell’umanità.
E’ una condizione in cui l’informazione non viene condivisa integralmente o nello
stesso tempo tra due o più parti di un processo. Se è così, una parte dei
soggetti interessati ha maggiori informazioni rispetto al resto dei
partecipanti e può ricavare un vantaggio da questo fatto. Tutti sanno che si
tratta di un concetto utilizzato in maniera massiccia in economia e nei mercati
finanziari e coloro che in vari modi hanno tentato di spiegarlo in teoria hanno
preso il Nobel per l’Economia, come Akerlof e Stiglitz.
Per spiegare i differenti
comportamenti dei soggetti si suppone la presenza di asimmetrie informative.
Dai tempi di Adamo ed Eva se l’universo esiste da circa 13 miliardi di anni e
la vita sulla terra da circa uno, questo non serve a nulla saperlo perché
l’uomo in quanto tale allora non esisteva ancora. Basta infatti andare indietro
di 20.000 anni e l’uomo certamente non parlava. Poi invece ha iniziato, e
nessuno sa come, ma da quel momento, e forse anche da prima, egli sapeva che
doveva sapere una cosa in più degli altri per sopravvivere e dopo, quando la
pancia fu piena ogni giorno e quindi iniziarono le civiltà e le arti, seppe
anche che poteva vivere bene solo sapendone una di più. Se io so come si
utilizza il fuoco, che brucia ma se lo sai usare è una cosa buona e utile, ho
maggiori possibilità di salvezza non solo dagli animali che vogliono fare di me
il loro pranzo, ma anche dagli altri miei simili che non lo sanno ancora; e mi
impongo come loro capo.
Arrivando all’oggi è evidente che,
soprattutto nei mercati finanziari, sapere una cosa una frazione di secondo
prima degli altri consente a chi la sa di fare operazioni che lo porteranno in
vantaggio, ma tutto ciò deriva da lì, cioè da quando l’uomo era poco più di un
primate uscito qualche milione di anni prima dalle acque urlando contro il
cielo stellato che lui era l’uomo e che per questo la sapeva più lunga degli
altri esseri viventi.
La presenza di asimmetrie informative
spiega anche la nascita delle prime civiltà e della schiavitù; c’era chi diceva
che le cose stavano in un certo modo e altri, meno informati, appunto, che gli
davano ragione. E così via per tutti i processi sociali e anche per le arti.
Scorribandando nella storia dell’umanità vedo che Michelangiolo riteneva di
sapere più cose dei suoi contemporanei, Papa Giulio II compreso, e portava
avanti le sue idee sulla base di informazioni che solo lui aveva; e così Johann
Sebastian Bach, tanto per restare tra i giganti. Qualche fisico molti anni più
tardi scoprì che forse la struttura dell’universo era fatta in un certo modo e
vorrei possedere una penna più felice per descrivere ciò che deve aver provato
quando si trovò alle tre del mattino in laboratorio a sapere una cosa che in
quel momento nessun’altro sulla terra sapeva.
Anche la politica funziona così: io so
che tu non sai, e quindi ti spiego io come si fa; stessa cosa per le missioni e
le spedizioni militari di pace, adatte a portare informazioni mediate dalle non
informazioni che generano le nostre asimmetrie che alla fine portano la gente a
non capirci più niente e, nei casi tragici, a morire per questo.
I risparmiatori preferiscono ricorrere
ai servizi di investimento offerti dalle banche pur sapendo che sono più
costosi. Le banche possiedono infatti informazioni migliori su un maggior
numero di possibili investimenti e la minore conoscenza da parte del
risparmiatore lo indice quindi a ricorrere a un operatore specializzato nella
raccolta e nell’elaborazione dell informazioni circa i possibili modi di
investire il denaro, pensando in cuor suo in buona fede una cosa razionale, ben
calcolata e calibrata come “…che dio ce la mandi buona!”
L’accesso differenziato alle
informazioni è il problema etico dell’economia per eccellenza.
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