lunedì 9 marzo 2015

Il sì alla vita

Il sì alla vita è encomiabile, e se questo è vero viene encomiato da chi dice sì. 
Ecco quindi che vi chiedo: il mistero divino è veramente divino o è stato chiamato così perché è mistero?
Finiamola!
Abbiamo inventato Dio? Allora sopportiamolo.
E’ lui che ha inventato noi? Allora che ci sopporti e ci insegua.
Siamo anche immortali.
La fregatura perenne dell’uomo è la sua cultura. Che senso ha infatti dire tante cose sulle cose stesse se non si saprà mai a che cosa serve.
Quante cose l’uomo fa senza sapere il perché, i peccati più crudeli, le ipotesi più ardite, le domande più insopportabili che spesso risparmia, non veduto.
Però egli reagisce e pensa di pensare e lo fa male, in un modo disarticolato e discutibile, ma lo fa.
Pensa perché è parte della stessa cultura che produce, pensa perché la cultura dell’uomo è la sua trappola.
Infatti, dopo tutte le apparizioni possibili, consumato il bello e distinto il brutto, il mondo da enigma diventerà risposta per le moltitudini.
Ogni cosa dipenderà bene dall’altra, così in profondo come in superficie. Di fronte a tale perfezione Dio non servirà più e l’uomo, finalmente solo, si adoprerà per dare una continuazione sempre più felice a tutto questo.
Le crepe non si vedranno più. Tutto è quindi bene ciò che finisce bene.
Vado a letto e spero proprio di non morire stanotte, perché la conoscenza ha bisogno di tempo”.

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